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			Mercoledì 14 Dicembre 2016 
			
			Compagnia Sud Costa Occidentale 
                            
			Acquasanta 
			 
			Sabato 28 Gennaio 2017 
			
			Compagnia Carullo/Minasi 
                            
			Delirio Bizzarro 
			 
			Sabato 11 Febbraio 2017 
			
			Enzo Gragnaniello 
                            
			Misteriosamente 
			 
			Sabato 18 Febbraio 2017 
			
			
			Compagnia Amendola/Malorni 
                            
			L'uomo nel diluvio 
			 
			Sabato 25 Febbraio 2017 
			
			Compagnia Pisci 'e Paranza 
                            
			Pisci 'e Paranza 
			 
			Venerdì 17 Marzo 2017 
			
			Compagnia CREST 
                            
			Capatosta 
			 
			
			Sabato 25 Marzo 2017 
			
			Casa Babylon Teatro 
                            
			Fuori 
			Classe 
			
			
			
			 
			 
			 
			
			 
			Comune di Pagani 
			  
			  
			Regione Campania 
			  
			 
			Provincia di Salerno 
			  
			 
			Ritratti di Territorio 
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				Sabato 28 Gennaio 2017 
			Compagnia Carullo / Minasi 
			in 
			Delirio Bizzarro 
			  
			di e con Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi  
			 
			scene e costumi Cinzia Muscolino  
			 
			scenotecnica Pierino Botto  
			 
			disegno luci Roberto Bonaventura  
			 
			aiuto regia Veronica Zito  
			 
			collaborazione artistica Ivana Parisi, Simone 
			Carullo, Giovanna La Maestra  
			 
			e con la collaborazione del Centro Diurno di Salute 
			Mentale “Il Camelot”, del Teatro Vittorio Emanuele e della “Casa del 
			Con”  
			 
			produzione Carullo-Minasi e La Corte Ospitale  
			 
			  
			  
			“Il folle <sragiona> spesso molto meno di quanto si 
			creda, forse addirittura non sragiona mai” Eugène MinKowski 
			  
			  
			Progetto vincitore Forever Young 2015/2016 
			  
			
			
				
			
			  
			Un Centro di Salute Mentale e due personaggi: uno, in 
			condizione di “pazzo per attribuzione”, trascorre la propria vita a 
			interrogare le stelle, discorde con il tempo presente; l’altra, 
			donna perfettamente integrata, ossessionata dalla carriera, ma che 
			avverte un’insania incipiente. Né pazzi né sani, Mimmino e Sofia in 
			un dialogo serrato - braccio di ferro tra due esperienze di vita 
			completamente opposte - si scopriranno simili, umani, sorridenti, 
			autoironici, sebbene parti inconsapevoli di un sofisticato 
			meccanismo congegnato per rendere l’uomo prigioniero di sé stesso. 
			Si incontrano in una terra di frontiera, il Centro Diurno di Salute 
			Mentale “il Castello”, in cui il confine tra coloro che stanno 
			dentro e coloro che stanno fuori sfuma in un indistinto resistere 
			tra protocolli da rispettare e vite da normalizzare.  Cattedrale 
			ultima dell’identità alienata e interrotta dell’uomo contemporaneo, 
			il “Castello” rimbomba dei dialoghi di due solitudini, nella logica 
			d’un mondo che continua a categorizzare e che quindi esclude. L' 
			organizzazione sociale, nella sua invadente assenza, è la 
			protagonista indiscussa dello spettacolo: il rimando alla sua 
			amplificata mancanza è affidato all'elemento (indiziale) della scena 
			(vuota). Non rimangono che le mura d’un “Castello” ideale alla cui 
			forma non corrisponde la sostanza: non uno psichiatra, non un 
			pranzo, non un bagno. Due imponenti pareti sconnesse, un labile 
			confine per raccontare un sistema che legifera l'apertura delle 
			porte dei Manicomi ma che -violento- ancora dimentica, respinge e 
			separa. Una scultura quale metafora della società solo protetta da 
			un pannello come fosse una maschera che non com/prende (mette 
			insieme) le parti che tutte le appartengono. 
  L’elaborazione 
			drammaturgica del testo è partita da quadri di vita vissuta. 
			L’esperienza della cura del male mentale s’è trasformata in pretesto 
			per raccontare la società e le sue disfunzioni, approdando ad una 
			follia tutta contemporanea, lì dove è folle la struttura non coloro 
			che la abitano. Dietro il semplice obiettivo di condividere 
			esperienze di vita, s’è sviluppata una ricerca assai singolare lì 
			dove la vera sorpresa è stata la difficoltà d’operare nette 
			distinzioni tra il sano e il malato, tra il certificante e il 
			certificato. Nulla accade se non viene registrato, fuori dall’elenco 
			non esiste nulla, non esistono gli operatori, non esiste la cura.
			 Chissà forse che i malati non esistano. Chissà forse che i 
			malati siamo noi.  L’oggi attende d’essere storicizzato, non 
			resta che essere affetti da un delirio bizzarro che tutti ci 
			coinvolge. 
			  
			  
			  
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			Orari, Costi e Prenotazioni | 
		 
	 
				 
	Orario spettacoli: ore 21:00 
			 
			Abbonamenti € 60,00 
			Abbonamenti Studenti € 50,00 
			
			 
			
			
	Biglietti € 13,00 
	
	Biglietti Studenti € 10,00 
	
	  
	
	Prenotazioni 
			Casa Babylon Teatro 
			c/o Centro Sociale di Pagani 
			Via De Gasperi, 16 
			Ufficio ore 16,00/20,00 
			Infoline Tel./Fax 081.5152931 
			Cell. 328 9074079 
	  
	
	
				direzione artistica 
			nicolantonio napoli 
			 
			direzione organizzativa 
			antonetta capriglione 
			 
			area comunicazione 
			marika ianniello 
			 
			segreteria organizzativa 
				caterina lombardi 
			 
			ufficio stampa 
			susy pepe 
			 
				organizzazione 
			Casa Babylon Teatro 
			c/o Centro Sociale di Pagani 
			Via De Gasperi, 16 
			Ufficio ore 16,00/20,00 
			Infoline Tel./Fax 081.5152931 
			Cell. 328 9074079 
			 
			email 
			
                            
			
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